Coltelleria l’Arburesa, quando le radici sono profonde

La coltelleria l’Arburesa è un’azienda giunta ormai alla terza generazione, che non si limita a riprodurre le forme classiche, e mira a diffonderle su scala mondiale.

Le origini

La coltelleria l’Arburesa nasce negli anni 60: il fondatore Mario Pusceddu, che aveva appreso l’arte della forgiatura in età giovanissima, iniziò l’attività di coltellinaio a tempo pieno, seguito dai figli. Fra questi Paolo e Francesco, detto Franco, si distinsero per abilità, perizia e sensibilità artistica, e portarono avanti, sviluppandola, l’attività paterna.

Il nome della coltelleria l’Arburesa deriva da Arbus (Vs), antico paese della nuova Provincia del Medio Campidano, sul versante sud-occidentale della Sardegna, che nei secoli è stato punto di riferimento per la coltelleria. Arbus dato origine ad alcune fogge tipiche, inconfondibili per forma e finitura. Proprio in omaggio a questa lunga tradizione, i fratelli Paolo e Franco scelsero entrambi di apporre il nome “L’Arburesa” sui loro coltelli. Questi sono costruiti restando fedeli alla tradizione e tenendo sempre presente la realtà, l’impiego effettivo del coltello, in modo da realizzare strumenti robusti ed efficaci.

Lama da record

Paolo si guadagnò un posto nel “Guinnes dei primati”, realizzando il coltello più grande del mondo: una “Leppa” lunga quasi tre metri e mezzo, pesante 86 kg. Anni dopo si aggiudicò un altro primato, quello per il coltello più pesante, con un esemplare da 295 kg, lungo quasi cinque metri.

Inoltre fu il creatore della casa museo del coltello sardo, all’interno della quale è possibile ammirare una rassegna storica della produzione sarda, di cui è possibile avere un brevissimo assaggio all’indirizzo www.museodelcoltello.it .

coltelleria l'arburesa
Le nostre due versioni dell’Arburesa da scanno (sopra in montone, sotto in corno bovino) differiscono anche nella taglia. La più piccola potrebbe essere tuttora un ottimo Edc

Oggi, mentre Paolo continua la propria attività, la coltelleria l’Arburesa di Franco Pusceddu, scomparso nel 2013, è guidata dai figli Giulia e Michele, insieme al loro prezioso collaboratore Massimo. La nuova generazione ha saputo affiancare il rispetto della tradizione all’innovazione. In primis, nella costruzione dei coltelli, con l’introduzione di nuovi materiali. Ma anche nella comunicazione, sfruttando web e fiere di settore per far conoscere capolavori di alto artigianato che per secoli avevano solo timidamente oltrepassato i confini della Sardegna.

Nel futuro della coltelleria l’Arburesa, ci ha confidato Giulia, ci sarà sempre la produzione di coltelli che rispettano la tradizione sarda, ma pure un incremento di modelli innovativi e moderni per materiali o soluzioni meccaniche.

L’utilizzo prima di tutto

Da sempre i Pusceddu distinguono i propri coltelli in base all’utilizzo: lame appuntite e allungate con impugnatura agile per i coltelli da scanno, altre più panciute con manici più generosi per quelli da scuoio, con modelli in foggia antica a foglia d’alloro e altri in versione più moderna, con lama dritta.

Per i manici vengono usati materiali selezionati, strettamente legati alla tradizione del territorio sardo: corno di montone, bufalo, bovino, legno d’ulivo o ginepro. Negli anni, la coltelleria l’Arburesa è andata sempre più specializzandosi nella produzione di coltelli di pregio, vere opere d’arte che non rinunciano però all’efficacia nell’uso, proponendosi come raffinati compagni per la quotidianità.

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Due esemplari della serie speciale “L’Arburesa 2000”, realizzata in tiratura limitata di 1. 000 pezzi, per celebrare il nuovo millennio

Esempi ne sono “L’Arburesa 2000”, realizzata in tiratura limitata di 1000 pezzi per celebrare il nuovo millennio, rivolta proprio ad amatori e collezionisti, o i modelli con manico scolpito con temi legati a caccia e natura, o ancora quelli con tagliente in damasco.

La produzione attuale

Eppure, nonostante sia in grado di offrire questi pregiati coltelli da collezione, la coltelleria l’Arburesa non ha dimenticato le sue radici, e continua a costruire anche varianti più semplici, pensate espressamente per l’uso intensivo, che restano quelle che più di tutte esprimono l’antico legame del coltello con il cacciatore e il pastore. Attualmente la produzione della coltelleria l’Arburesa conta numerosi modelli sia fissi sia chiudibili.

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