MKM Isonzo – Una pesante eredità

L’Isonzo fa parte della nuova linea di coltelli MKM. E’ disegnato da Jesper Voxnaes e monta tre lame. Grazie alle dimensioni contenute, è un ottimo EDC.

Dopo il grande successo internazionale riscosso dai primi cinque coltelli marcati MKM, con la prestigiosa vittoria ottenuta al Blade Show 2018, il Consorzio Coltellinai di Maniago è tornato alla carica con una seconda serie i folder, disegnati da due celebrità del nostro settore.

Durante IWA 2019 abbiamo visto i quattro prototipi realizzati dalla rete d’impresa MIKITA (Maniago Innovation Knives ITAly), per MKM (Maniago Knife Makers). I nuovi modelli, tutti chiudibili, portano il nome di fiumi e puntano a replicare il successo dei precedenti, capaci di aggiudicarsi il premio per la Knife Collaboration of the Year, la miglior collaborazione dell’anno, in occasione del Blade Show 2018.

In questo articolo recensiamo il piccolo Isonzo, disegnato dal danese Vox. Gli altri sono Colvera, Cellina e Timavo.

Tre caratteri diversi

C’è molto da dire sull’Isonzo, dato che le tre lame disponibili hanno caratteri estremamente differenti, al punto che postrebbero essere considerati modelli diversi. La più classica è senza dubbio quella con profilo clip point, forte di un filo panciuto e una punta robusta, ma il suo primato è minacciato dall’altrettanto interessante cleaver (mannaia) con il suo filo maggiormente rettilineo, più facile da ripristinare, e l’estremità tronca e ribassata, assai sfruttabile e difficile da danneggiare. Infine c’è l’aggressiva hawkbill certamente meno versatile delle precedenti, un po’più delicata e anche più difficile da riaffilare, ma indubbiamente la più ricca di carattere, oltre che l’unica a essere proposta anche completamente seghettata.

Per tutte l’acciaio è il noto Böhler N690Co, e la scorrevolezza è affidata a una coppia di cuscinetti a sfere; cambia invece il metodo d’apertura, con l’asola per il pollice comune a tutti i modelli, mentre il flipper è stato riservato solamente agli Isonzo con profilo hawkbill, probabilmente in ragione della loro vocazione rescue o volendo difensiva, che richiede la massima rapidità d’apertura.

Tutti e tre i modelli consentono, in modi differenti, l’appoggio avanzato dell’indice, mentre il pollice è libero di allungarsi sul dorso del tagliente, andando ad posizionarsi sulle godronature posizionate all’uopo.

Quale scegliere? E’ davvero difficile: il cuore direbbe hawkbill, la più accattivante, mentre il cervello consiglierebbe una delle altre due, più versatili nell’impiego come EDC.

Di tutti i colori

Al debutto le versioni sono otto: sia la lama clip point che la cleaver possono essere accoppiate al manico verde o a quello blu, se finite stone wash, o a quello nero se rivestite dal trattamento nero Idroglider. Leggermente diverso il destino toccato alla hawkbill: impugnatura verde per il tagliente stone wash a filo liscio, nera per quello ricoperto, che è a catalogo solo interamente seghettato.

In base alla finitura dell’acciaio cambia anche quella delle viti, grigio naturale in assenza di rivestimento, nere nel caso sia applicato. Inoltre, a ciascun colore delle guancette corrisponde una differente anodizzazione per lo spaziatore e la ghiera in alluminio che, come su tutti gli altri MKM, circonda il perno di rotazione: verde in abbinamento all’FRN oliva, blu nel caso del manico nero, arancione vivo se l’impugnatura è blu.

Dal Consorzio Coltellinai ci hanno già fatto sapere che, data la positiva risposta del pubblico, sono già state definite delle ulteriori varianti cromatiche, che presto andranno ad arricchire la gamma.

La nostra livrea preferita, scegliendo fra quelle disponibili al lancio, è senza dubbio quella verde militare e stone wash, che dona grinta all’Isonzo, qualunque sia la lama scelta, ma promette anche di nascondere al meglio i graffi sul tagliente.

 

Non giocattoli ma attrezzi

A dispetto delle piccole dimensioni, gli Isonzo sono strumenti realmente pratici ed efficienti, capaci di comportarsi inaspettatamente bene in una gran varietà di compiti. Buona parte del merito va al disegno del manico, capace di offrire una presa sorprendentemente comoda e sicura, che beneficia moltissimo della possibilità di avanzare l’indice offerta da tutte le lame, seppur con appoggi differenti. La sezione rettangolare fa sì che non tendano a ruotare in mano e gli incavi per le dita, insieme all’originale texture ad “M” (di MIKITA) che ne ricopre le facce laterali, assicurano la giusta presa anche con le mani sudate, o durante gli impieghi in contesti acquatici.

Anche sulla sicurezza nessun dubbio, dato che incassate nelle due guancette ci sono due piastre d’acciaio, la sinistra alleggerita da delle aperture, la destra tagliata per ottenere un robusto liner-lock, con incastonata la solita sfera che assicura la ritenzione della lama chiusa, che qui però non è in acciaio ma in ceramica, a garanzia di una minore usura nel tempo.

Sanno stare al loro posto

Non importa dove decidiamo di portare l’Isonzo, grazie alla clip e all’ampia asola non sarà un problema fissarselo addosso, per essere certi di averlo sempre a portata di mano, senza rischiare di perderlo. Oltre a essere piccoli, una volta messi sulla bilancia gli Isonzo non raggiungono l’etto, ragion per cui risultano praticissimi, comunque si decida di portarli.

La clip è a filo, in acciaio inox, nudo sui modelli con lama stone wash, nero su quelli con rivestimento Black Idroglider. E’ molto robusta, perfettamente funzionale, e lascia sporgere dalla tasca una piccola porzione di manico, consentendo una rapida estrazione anche in mancanza di un lanyard. Grazie alla doppia sede di fissaggio, basta svitare la vite di blocco per spostarla sull’altra faccia dell’impugnatura.

L’apertura realizzata nel distanziale in alluminio anodizzato è davvero molto ampia, e risulta estremamente versatile: oltre al solito cordino è possibile agganciarci fettucce e persino moschettoni.

Tutto il necessario

La confezione in cartone in cui viene consegnato ciascun Isonzo è davvero piccola, eppure al suo interno non manca nulla: ci sono un foglio con le informazioni riguardanti garanzia, manutenzione e sicurezza d’uso, inoltre è inclusa una chiave Torx a “S”, con le due impronte necessarie per svitare o regolare tutte le viti impiegate per assemblare il coltello.

La parola al designer

Con l’Isonzo ho voluto disegnare compatto da portare durante le attività sportive e la vita all’aperto.

Un coltello che potesse essere funzionale per l’arrampicatore, lo snowboarder, il corridore, il marinaio e così via, che fosse anche un valido attrezzo per il porto quotidiano.

All’inizio disegnai la versione con la lama “reverse hawkbill”, ma ben presto, insieme al Consorzio, concordammo che sebbene fosse un design molto funzionale, non avrebbe coperto tutti gli utilizzi che avevamo sulla lista, quindi ideai altre due forme di lama.

L’ampia apertura per il cordino è perfetta per agganciare il chiudibile allo zaino, in cintura, all’attrezzatura o a un moschettone. In questo modo, puoi avere il coltello appeso addosso, sempre a portata di mano. Per fare un esempio io porto il modello clip point nella tasca posteriore quando vado a correre nei campi, e ho la versione con lama cleaver agganciata al giubbetto di salvataggio quando esco in barca. E’ davvero un grande piccolo attrezzo!

Specifiche

  • Produttore: Mikita
  • Web: www.consorziocoltellinai.it
  • Modello: Isonzo
  • Designer: Jesper Voxnaes
  • Materiale lama: Böhler N690Co 58-60 HRC
  • Materiale manico: FRN
  • Lunghezza aperto: 140 mm (clip point); 143 mm (cleaver); 145 mm (hawkbill)
  • Lunghezza lama: 54 mm (clip point); 57 mm (cleaver); 59 mm (hawkbill)
  • Spessore lama: 3,5 mm
  • Peso: 70 g
  • Tipo di blocco: liner-lock
  • Prezzi indicativi: 99 euro (mercato italiano)
  • Pro: EDC pratici e leggeri
  • Contro: difficile scegliere la lama

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